Davvero il nuovo algoritmo di Facebook penalizzerà pagine, brand e aziende? Ecco 4 consigli per “aggirare” l’algoritmo e rafforzare la propria visibilità sul web!
Lo scorso 12 gennaio Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook, ha annunciato che il social network più diffuso al mondo cambierà algoritmo. In altre parole, cambieranno i criteri in base ai quali i contenuti compariranno sulle bacheche di milioni di utenti.
Stando alle parole di Zuckerberg, il nuovo algoritmo segnerà un ritorno alle origini, privilegiando i contenuti pubblicati da amici e parenti a danno di pagine, editori e media. L’obiettivo, come si legge nel post, è favorire la creazione di legami comunitari “caldi” tra persone che si conoscono – che era proprio l’obiettivo iniziale del social network.
La notizia ha avuto un forte impatto, tanto che negli ultimi giorni Facebook ha perso 3,3 miliardi di dollari. Il nuovo algoritmo, infatti, oltre ad aumentare il rischio di isolamento e di conferma dei propri bias cognitivi, con tutta probabilità danneggerà tutti quei soggetti – brand, organi di informazione, pagine etc. – che usano Facebook per il proprio business. A meno che, si capisce, non acquistino pubblicità a pagamento.
Se le preoccupazioni sono fondate, è però inutile piangersi addosso. Ecco, quindi, alcuni consigli utili per aziende, brand ed editori.
Parola d’ordine: diversificare.
Chiunque operi su internet sa che è importante essere presenti su più piattaforme. Ebbene: se sarà più complicato raggiungere i propri utenti su Facebook, questo deve incentivare tutti noi a diversificare le nostre attività. Il che non significa abbandonare Facebook, ma conquistare nuovi spazi: Instagram, LinkedIn, Google+, YouTube, WordPress e così via.
Il web è uno spazio infinito: se si chiude una porta si apre un portone!
Creare comunità
Se il nuovo algoritmo mira a creare legami comunitari, sarà bene creare tali legami. Dovremo abbandonare un modello di comunicazione unidirezionale, freddo e distaccato, e abbracciare invece uno stile comunicativo inclusivo, coinvolgente e partecipativo. Il che significa meno quantità, più qualità. Meno contenuti, più interazioni. In altre parole, l’obiettivo della nostra presenza su Facebook deve essere ancora di più la creazione di una comunità che condivida valori, visioni del mondo ed emozioni.
Creare conversazione
Strettamente legato al rafforzamento del senso di appartenenza alla comunità è la creazione di conversazioni. Dobbiamo creare contenuti interessanti per i nostri utenti, che li spingano non solo a fruirli passivamente ma anche ad esprimersi attraverso like, reactions e commenti. Dal canto nostro, dovremo essere in grado di gestire le conversazioni e di dialogare con gli utenti che, altrimenti, smetteranno di interagire con noi.
Essere multimediali
Già da tempo Facebook premia in visibilità i post multimediali quali foto e video, specie se caricati direttamente sulla sua piattaforma. In futuro sarà ancora più importante comunicare a 360 gradi, non solo attraverso contenuti scritti ma anche – e soprattutto – con video, dirette e immagini capaci di scatenare la curiosità del pubblico. Chissà che questo, alla fine, non vada a vantaggio della nostra brand image!
Insomma: sicuramente il nuovo algoritmo di Facebook rappresenta un brutto affare per chi, come noi, utilizza il social network come strumento per raggiungere i propri clienti (reali e potenziali) e per aumentare la propria visibilità. Tuttavia, sono proprio le sfide che ci permettono di crescere e di migliorare: sta a noi reagire al cambiamento e trasformare un apparente ostacolo in risorsa.