Strano giorno per designare una Capitale Europea della Cultura, penseranno i superstiziosi, ma noi crediamo veramente in Matera
Venerdì la mia giornata è iniziata in modo pessimo, almeno secondo mia nonna. Dopo aver fatto colazione sono uscita per fare un giro; tornata a casa, appoggio il cappello sopra il letto: e uno! Vado in cucina, inizio a preparare il pranzo e accidentalmente mi cade del sale a terra: e due! Penso a mia nonna e alle sue simpatiche superstizioni e… Oh, no! Oggi è pure venerdì 17, mi dico, lei starà tutto il giorno chiusa in casa per paura di vedere un gatto nero attraversarle la strada. Io invece apprendo che è stata annunciata la Capitale Europea della Cultura per l’Italia: la meravigliosa città di Matera.
Iniziativa nata nel 1985 con l’intento di promuovere la conoscenza del patrimonio storico-artistico e culturale dei Paesi membri dell’Unione Europea, in Italia ha già visto due città assegnarsi tale titolo: Firenze nel 1986 e Genova nel 2008. Per il 2019 designata insieme a Matera è la città bulgara di Plovdiv. Ogni anno, infatti, vengono scelte a rotazione due città ambasciatrici della cultura tra i paesi appartenenti all’Unione. Lo scopo è, appunto, sostenere le città coinvolgendo e incoraggiando attivamente i cittadini alla riscoperta e alla promozione del territorio, anche attraverso un rilevante contributo economico.
Forse questa notizia potrà far cambiare idea a mia nonna, facendole comprendere che aver la consapevolezza delle bellezze lasciateci dai nostri avi, esserne orgogliosi e valorizzarle al meglio è molto più importante dell’aver paura di alzarsi dal letto con il piede sinistro o buttare un po’ di sale a terra. Forse un giorno si convincerà che la superstizione non esiste.
Intanto auguro quindi buona fortuna a Matera e ai suoi splendidi Sassi. Facciamo le corna.
Giada Divulsi