Giardinaggio, aiuto domestico, pulizie: esiste un robot per ogni mansione. Non siamo in un romanzo di fantascienza, scopri quali robot possono aiutarti a vivere meglio già da oggi.
Lavorano in fabbrica, giocano a calcio, fanno le guide negli ospedali giapponesi o, in alcuni casi, fungono da animali di compagnia. Stiamo parlando dei robot, ovvero macchine programmabili che si possono costruire e modellare a seconda dei bisogni umani. I robot non risiedono più solo nei romanzi di fantascienza o nei cartoni animati. Ora ce ne sono parecchi anche nelle vetrine dei centri commerciali, a prezzi più o meno ragionevoli. Che siano utili o meno, queste macchine certamente alimentano i sogni di un’intera generazione.
Un robot è un’apparecchiatura artificiale che compie determinate azioni in base ai comandi che gli vengono dati e alle sue funzioni, sia in base ad una supervisione diretta dell’uomo, sia autonomamente basandosi su linee guida generali, magari usando processi di intelligenza artificiale; questi compiti tipicamente dovrebbero essere eseguiti al fine di sostituire o coadiuvare l’uomo, come ad es. nella fabbricazione, costruzione, manipolazione di materiali pesanti e pericolosi, o in ambienti proibitivi o non compatibili con la condizione umana o semplicemente per liberare l’uomo da impegni.
Presto però potrebbe entrare a far parte della nostra quotidianità e in meno di 15 anni potrebbe diventare un utile coinquilino, a cavallo tra il collaboratore domestico e l’assistente personale. Nel frattempo, ci abitueremo alla sua presenza nei centri commerciali, negli aeroporti e negli ospedali.
Bill Gates lo aveva previsto quasi dieci anni fa, in un suo articolo pubblicato sulla rivista Scientific American. L’industria robotica, scriveva il co-fondatore e presidente di Microsoft, sarà nei prossimi 30 anni quello che l’industria informatica è stato negli ultimi trenta. L’Italia, che ha avuto scarso peso nell’informatica, vuole avere un ruolo di primo piano nella robotica. E quella svolta potrebbe arrivare in metà tempo, una quindicina di anni. L’Istituto italiano di Tecnologia di Genova, che sul fronte della robotica rappresenta l’avanguardia della ricerca in Italia, vuole infatti portare sul mercato entro una manciata d’anni il suo primo robot a basso costo.
Ed è proprio R1 l’ultima creatura concepita dall’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova per operare appunto in ambienti domestici e professionali. R1 è stato realizzato partendo dall’esperienza maturata dalla realizzazione di iCub, il robot umanoide per la ricerca più diffuso al mondo.
R1 ha un’altezza variabile da 1 metro e 25 a 1 metro e 40 centimetri grazie ad un busto allungabile ed è fatto per il 50% di plastica e per l’altro 50% in fibra di carbonio e metallo, pesa circa 50 chili, ha 28 motori per i movimenti: 2 per la testa e collo, 4 per il torso, 8 per ciascun braccio, 2 per ciascuna mano, 1 per ciascuna delle 2 ruote, comunica non verbalmente con espressioni visibili sul volto, costituito da uno schermo Led a colori, dove sono ospitati i sensori per la visione, l’equilibrio, la generazione e la percezione del suono.
Nella pancia, invece, è collocata la centralina di controllo. Le sue braccia si possono estendere di 13 centimetri in avanti per raggiungere oggetti lontani e il torso, oltre che a muoversi in alto e in basso, può anche torcersi lateralmente. Il movimento è garantito da una batteria per circa 3 ore e, quando si scarica, basta collegarlo alla presa elettrica di casa tramite un alimentatore come qualsiasi elettrodomestico. Per muoversi utilizza delle ruote con cui raggiunge una velocità di 2 km/h.
Una scheda wireless gli permette poi di collegarsi alla rete internet, ricavando informazioni utili alla sua interazione con le persone o aggiornamenti del suo software. Le mani e gli avambracci, grazie a cui può svolgere semplici operazioni domestiche sollevando pesi fino a 1,5 kg e chiudendo completamente la presa attorno ad oggetti cilindrici come bottigliette e bicchieri, sono ricoperti da una pelle artificiale, un sensore che conferisce al robot il senso del tatto permettendogli di interagire con gli oggetti che manipola.
Il prototipo costa circa 50 mila euro ma una volta in produzione costerà circa 3 mila euro. Diversi investitori privati sarebbero interessati alla commercializzazione del progetto italiano. In prima battuta potremo probabilmente vederlo in azione negli aeroporti, nei centri commerciali e negli ospedali ma poi in futuro arriverà anche nelle case delle più comuni famiglie.
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