La tendenza ha un nome, si chiama upcycling-mania, ovvero l’arte di dare nuova vita, rinnovate funzioni e un nuovo valore estetico agli oggetti già utilizzati.
Più che il vecchio riciclo ora va di moda il riuso: non si butta via niente ma anzichè l’assai poco chic ricollocazione del pacco magari con la stessa carta regalo ora si rivisitano gli oggetti, nuovi o usati, con nuova destinazione e magari anche con estro artistico. Dai tavolini realizzati con i pallet alle poltrone, dalle collane agli orecchini, fino ai soprammobili e ai vestiti vintage.
Ma quali sono le reali ragioni di questo successo? Tra le motivazioni principali nella scelta dell’upcycling come nuova filosofia nei regali di Natale emerge una crescente attenzione alla sostenibilità e all’impatto di produzione e trasporti sul Pianeta, ma anche la possibilità di personalizzare con maggiore originalità i doni (47%) e le ristrettezze economiche del periodo storico. Ma non solo, alcuni seguono più semplicemente una moda (21%) o apprezzano l’originalità di un regalo fatto con materiali recuperati e resi nobili dall’artigianalità.
Elementi che sono ineluttabili segni di una coscienza “green” e di un’attenzione verso un riutilizzo artistico e creativo che sta contagiando anche le scelte dei designer e degli imprenditori italiani. Un nuovo inizio per avvicinare la cultura, anche creativa, del riciclo alle esigenze del quotidiano.
Il Natale, ed il desiderio di non rinunciare a qualche regalo, si presenta come un momento di particolare emergenza del fenomeno, che peraltro è già presente come fenomeno di nicchia da qualche tempo, con particolare espansione nel settore dell’arte, dell’arredamento e della moda.
L’upcycling si pone come evoluzione del recycling, presupponendo che il rifiuto, l’oggetto scartato, non solo trovi nuova vita, ma lo faccia acquistando un maggior valore rispetto all’oggetto o al materiale originario. Ma qual è l’identikit dell’upcycling-addicted natalizio? Il 53% delle donne e il 43% degli uomini ha dichiarato di aver intenzione di regalare un oggetto in versione “rivisitata”.
Una sensibilità dimostrata anche dall’Università australiana del Queensland che sul proprio portale, tra i consigli per un Natale sostenibile, cita non solo i regali “figli” dell’upcycling, ma anche i biglietti di auguri fatti con materiali reperibili in casa.
Sono gli stessi alberi di Natale, infine, a diventare regali per la collettività: secondo quanto riportato dal Washington Times le comunità costiere del New Jersey hanno donato i loro stessi abeti affinché potessero essere ripiantati sulle dune distrutte dall’uragano Sandy per rinsaldarle.