Il 22 maggio è la giornata indetta dalle Nazioni Unite per celebrare la biodiversità, la ricchezza della vita.
I biologi della conservazione hanno cercato di preservare la biodiversità dagli eccessi più estremi della distruzione ambientale umana. Come specie, gli umani si distinguono per l’ambizione e la capacità di controllare i fenomeni naturali attraverso l’innovazione tecnologica. Questa innovazione è ora necessaria ai biologi della conservazione per combattere le minacce alla biodiversità.
In alcuni casi specifici la tecnologia sembra restituire quello che ha tolto: ad esempio rivelandosi molto utile, se non addirittura necessaria, alla salvaguardia e alla conservazione di alcuni animali a rischio.
A questo proposito, ecco alcune tecnologie che si stanno dimostrando preziose alleate nella protezione di alcune specie in via di estinzione:
- Il GPS viene usato sia per monitorare i movimenti di alcuni esemplari di speci ormai rarissime, con l’obiettivo di approfondire la conoscenza del loro habitat e di proteggerli e per tracciarne gli spostamenti.
- La tecnologia degli ultrasuoni è comunemente utilizzata in medicina (ad esempio, per le ecografie) e può diventare un’utile alleata per monitorare le specie a rischio e valutare l’efficienza delle misure disposte per proteggerle.
- L’analisi del genoma è un altro esempio del connubio tecnologia-medicina al servizio delle specie a rischio.
- Nel circolo polare artico, i droni (arei senza piloti) vengono utilizzati per scopi assolutamente pacifici e costruttivi: su di essi sono infatti montate delle telecamere che permettono non solo di monitorare lo stato dei ghiacci ma anche di localizzare animali a rischio.
- Il PIT (Passive Integrated Transponder) è un trasmettitore dotato di un codice esclusivo impiantato in ciascun esemplare, in modo da seguirne gli spostamenti: un sistema di monitoraggio tramite antenne utilizzato per raccogliere dati su pesci di acqua dolce e di acqua salata nonché su altre specie acquatiche in via di estinzione.
- Infine la tecnologia sviluppata con HST attraverso il Telescopio Spaziale Hubble, è utilizzata dagli astrofisici per localizzare e “fotografare” stelle e galassie, è utile anche per individuare i diversi esemplari di squalo balena, distinguendoli l’uno dall’altro grazie ad un particolare algoritmo che riconosce la particolare disposizione delle loro macchie.
La block chain al servizio del pianeta
Si chiama «AI for Earth», il programma internazionale di Microsoft che sostiene le organizzazioni e le persone ad affrontare le sfide ambientali globali, contribuendo a realizzare progetti basati sull’Intelligenza Artificiale in ambiti quali il clima, l’agricoltura, la biodiversità e le risorse idriche.
Planetary Computer è una piattaforma che fa leva sul cloud di Azure e sull’Intelligenza Artificiale per analizzare dati ambientali con l’obiettivo di proteggere la biodiversità degli ecosistemi e mantenerli in salute.
Il computer ambientale aggregherà i dati provenienti da tutto il mondo e li collegherà per sviluppare e implementare la tecnologia digitale delle aziende che vogliono prendere delle decisioni ambientali.