I social media hanno reso la diffusione delle fake news ancora più facile e rapida. Cosa è possibile fare per smascherare e contrastare falsità, bugie e disinformazione?
Aggiornarsi oggi è diventato semplicissimo e, anche grazie a smartphone e tablet, le notizie ci giungono in maniera rapida e costante, 24 ore su 24, 365 giorni l’anno. Questo ha portato a un’accelerazione del flusso informatico ma anche a una dispersione di notizie dalle fonti non sempre attendibili, alimentando un fenomeno in rapida ascesa noto ai più col nome anglosassone di fake news.
Le fake news sono storie create e diffuse con lo scopo preciso di ingannare il pubblico. La diffusione di fake news è pericolosa quasi quanto gli attacchi alla libertà di stampa. Diffusione che ha subito un aumento a causa della pervasività dei social media nelle nostre vite: oggi è infatti ancora più facile diffondere notizie infondate.
Ma se pensiamo alle fake news come una notizia completamente falsa, guardiamo solo a una parte del vero problema che è uno tsunami eterogeneo di verità, mezze verità, falsità a pieno titolo, pubblicità mascherate da notizie e opinioni presentate come fatti. In breve, il nostro ecosistema dell’informazione.
Gli anticorpi più forti contro le bufale online potrebbero però svilupparsi fuori dalle piattaforme tecnologiche e dalle redazioni dei media, tra i banchi delle (vecchie) scuole. «Saper distinguere ciò che è vero da ciò che è falso è oggi diventata una competenza fondamentale», ha osservato Andreas Schleicher, direttore dei programmi di valutazione delle competenze scolastiche dell’Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico).
Come riconoscere le fake news?
Il fenomeno delle fake news è molto complesso poiché vengono create in maniera strategica e si confondono nella grande mole di notizie che circolano online, sfruttando prevalentemente il basso livello di attenzione dei lettori.
Nella maggioranza dei casi, le bufale vengono create a partire da un flusso di notizie vere da cui si prende spunto e su cui si ricamano particolari non corrispondenti alla realtà dei fatti. Fortunatamente, è possibile prendere diversi accorgimenti per riconoscere le notizie false e per difendersi dall’attacco ormai sempre più copioso di bufale.
Prima di tutto è fondamentale non fermarsi al titolo, spesso scritto in maniera fuorviante, con caratteri in maiuscolo e una punteggiatura smodata per attirare l’attenzione e creare sgomento: non è un caso che, secondo un recente sondaggio, le fake news sono le più condivise e commentate sul web; approfondire la vicenda e controllare se è confermata anche da altre testate è sicuramente un’azione intelligente e indispensabile per smascherare le bufale.
Twitter starebbe lavorando ad un bollino per contrassegnare le fake news. Lo riporta il Washington Post, specificando che la nuova funzione sarebbe in fase sperimentale e rientra negli obiettivi della società di bloccare gli ‘abusi’ sulla piattaforma. Anche Facebook e Google stanno prendendo in seria considerazione il tema, attivandosi per creare strategie mirate a contrastare la diffusione di bufale online. Google sta avanzando l’ipotesi di tagliare i proventi pubblicitari ai siti che diffondono notizie false, mentre invece Mark Zuckerberg sta sperimentando un nuovo tool che permette di evidenziare un contenuto falso, segnalando il link dello stesso ed etichettandolo come “notizia falsa”.