Tutti a celebrare Halloween: ma cosa c’è da festeggiare?
Maschere, abbigliamento che richiama la cinematografia horror, lenti a contatto diaboliche e chi più ne ha ne metta: questo è Halloween? Scommettiamo però che in pochi sanno davvero cosa stanno festeggiando e, soprattutto, per quale motivo.
Questa festività ha origini molto antiche, addirittura provenienti da ricorrenze celtiche (Samhaim). La parola Halloween rappresenta una variante scozzese del nome completo All-Hallows-Eve, cioè la notte prima di Ognissanti. Ma cosa c’è da festeggiare ad Halloween?
Semplicemente la fine dell’estate. Gli antichi popoli celtici infatti, il cui calendario era composto da sole due stagioni, celebravano il “cambio di stagione” con una festa. L’uso di intagliare zucche con espressioni spaventose viene ereditata da quella di intagliare rape per farne lanterne con cui ricordare le anime bloccate nel Purgatorio. La rapa è stata tradizionalmente usata ad Halloween in Irlanda e Scozia, ma gli immigrati in Nord America usavano la zucca originaria del posto, che era disponibile in quantità molto elevate ed aveva dimensioni maggiori: questo facilitava il lavoro di intaglio.
Successivamente, la festività di Halloween ha assunto un carattere fortemente consumistico e costumistico, con un oscuramento totale del significato originario. In paesi come Stati Uniti, Irlanda, Australia e Regno Unito i festeggiamenti durano l’intero weekend e Halloween viene festeggiata come una “festa del costume“.
Ma cosa c’entra questa notizia con la musica? Il gruppo tedesco chiamato Helloween trae il proprio nome proprio dalla festa di Halloween. Secondo l’ex chitarrista Kai Hansen, il nome fu proposto dal bassista Markus Grosskopf la sera di Halloween del 1984, creando un gioco di parole con la “Hellish Music” che i giovani si proponevano di fare.