Il whisky dei Motörhead e la birra degli Iron Maiden, ma non sono le uniche band che producono bevande alcoliche!
Le rockstar si danno all’alcol. Sai che novità, diranno tutti: i consumi personali dei vecchi leoni da palco sono ben noti. Il fatto è che bere soltanto, a loro non basta più: gli alcolici se li producono.
Lo spunto di giornata è che sia stato messo sul mercato, per ora solo su quello svedese, un whisky di malto dei Motörhead. Pare che non si tratti di solo merchandising: il batterista Mikkey Dee giura che la band ha partecipato attivamente alla messa a punto del distillato (che è prodotto dalla Mackmyra), e chissà se è una buona notizia.
Ad ogni modo, si tratta di un whisky invecchiato per cinque anni in barili di quercia americana, e poi affinato per sei mesi in botti di sherry oloroso. Sull’etichetta, manco a dirsi, lo snaggletooth, zannuto simbolo dei Motörhead. Il prezzo non è stratosferico ma neanche stracciato: guarda un po’, 666 corone svedesi (il numero della bestia in corone corrisponde a poco meno di 72 euro).
In realtà, sono alcuni anni che i Motörhead si dedicano alla produzione alcolica: vino, vodka e anche una birra, la Bastards lager. Per i feticisti, c’è anche una tanichetta di shiraz a forma di amplificatore tipo Marshall. Ma, appunto, non sono i soli. I fan degli Ac/Dc non possono fare a meno di brindare con il Sauvignon Hell’s bells, australiano come la band.
Mentre gli Iron Maiden da qualche tempo firmano una loro birra, la Golden Ale Troopers. Sammy Hagar, dopo aver lanciato la tequila Cabo Wabo, continua con il Sammy’s Beach bar rum, gli Slayer si occupano di vino con il Reign in blood.
A cura di Marco Cremonesi