Google Now va in pensione e lascia il posto a Google Assistant. Riuscirà l’assistente di Google a vincere la sfida con Siri?
I più attenti se ne saranno già accorti: qualcosa, nel proprio smartphone Android, è cambiato. A partire dal 15 novembre 2017, infatti, Google Assistant è disponibile anche in Italia. A un anno dalla sua nascita, l’assistente vocale made by Google ha fatto il suo ingresso anche nel Belpaese e, sebbene ancora in una fase iniziale, siamo sicuri sia destinato a grandi cose.
Ma procediamo per gradi: cos’è Google Assistant? Google Assistant è l’assistente vocale realizzato da Google, che ha fatto la sua comparsa circa un anno fa sui Google Pixel. Si tratta della naturale evoluzione di Google Now, portato all’ennesima potenza e arricchito di numerose funzioni aggiuntive: come già Siri in casa Apple, Google Assistant non si limiterà a fornire informazioni utili in base alle domande che gli rivolgeremo ma, grazie all’intelligenza artificiale e al machine learning, sarà in grado di fornirci risposte personalizzate in base ai nostri interessi e di intrattenere con noi delle vere e proprie conversazioni.
Inoltre, è probabile che in futuro sarà possibile controllare i dispositivi Google Home attraverso dei semplici comandi vocali. In questo modo non sarà più necessario uscire dalle coperte per spegnere la luce rimasta accesa in cucina!
Per averlo non è necessario fare niente. L’installazione è automatica: è sufficiente possedere uno smartphone con Android 6.0 (o successivo), la versione 6.13 dell’app Google (o successiva) e almeno 1.5 gb di memoria ram. Attivarlo è semplice: per la maggior parte dei dispositivi basterà tenere premuto il tasto Home per qualche secondo e seguire la procedura per il riconoscimento vocale (se non lo avete fatto in precedenza). Il gioco è fatto: siete pronti per usare Google Assistant.
Se non doveste averlo sul vostro smartphone, non temete. Potete provare a riavviare il device o a cancellare i dati della cache del Google Play Store (andando su Impostazioni -> Applicazioni -> Google Play Store -> Archiviazione -> Cancella dati). Se anche in questo modo l’esito fosse negativo, allora dovrete pazientare ancora per qualche giorno: il rollout potrebbe impiegare un po’ di tempo.
Una volta attivato, sono diverse le cose che possiamo fare con Google Assistant. Potete chiedergli informazioni sul meteo, di fare ricerche sul web, di impostare timer o sveglia, di fissare promemoria ed eventi nel calendario, di avviare app o messaggi, e tanto altro ancora. Inoltre, potete intavolare delle conversazioni con l’assistente vocale, chiedergli di rispondere alle nostre domande, di raccontarci uno scherzo o una barzelletta, di far partire dei giochi o, se siete abbastanza coraggiosi, di cantarci una canzone.
Attenzione però: non siate troppo esigenti! La traduzione in italiano è ancora in fase iniziale, per cui non sempre riuscirà a capire le nostre domande o a risponderci in maniera soddisfacente. Per avere una esperienza più completa e sfruttarne appieno le potenzialità, potete cambiare la lingua dello smartphone in inglese e fare qualche prova: la differenza è abissale.
Qui potete notare alcune differenze tra l’assistente di Google e quello di Apple: come si vede, quando si tratta di dialogare ad oggi la sfida con Siri è persa, ma chissà che fra qualche mese il confronto non ci possa regalare qualche sorpresa.
E voi? Avete ricevuto Google Assistant? L’avete provato? Pensate possa essere uno strumento utile o siete preoccupati per l’impatto che potrebbe avere sulla vostra privacy?
A cura di Daniele Mu