Per alcuni è una semplice perdita di tempo, per altri è uno che passa le giornate a giocare su Facebook. Vediamo in cosa consiste (sul serio) l’attività del social media manager.
Quante volte, parlando con gli amici, è saltato fuori l’argomento delle nuove professioni offerte dalle nuove tecnologie? Influencer, blogger, webmaster e altri con nomi che sembrano scioglilingua, tutti rigorosamente in inglese. Tra queste, il social media manager è spesso bersaglio di critiche e polemiche più o meno scherzose. C’è chi pensa che il social media manager sia solo un nerd che passa le giornate al PC; chi lo considera uno “sfigato” che si limita a scrivere qualche post su Facebook; chi ancora lo considera semplicemente un perditempo e lo invita a cercarsi un lavoro vero.
Si tratta di punti di vista che vanno rispettati, ma che nascondono una scarsa consapevolezza dell’importanza che una simile figura ricopre nel business 2.0. Tutti noi sappiamo bene quanto il web sia importante nelle nostre vite quotidiane e nell’influenzare i nostri comportamenti. E tutti noi passiamo una parte rilevante delle nostre giornate su Facebook, Instagram e Twitter: in Italia, ad esempio, nel 2015 c’erano 36.6 milioni di utenti attivi su internet, 28 milioni dei quali presenti sui social network.
Insomma: chiunque voglia fare business, o semplicemente monitorare la propria immagine pubblica, non può ignorare il web e i social network.
Ecco che diventa cruciale il ruolo del social media manager, cioè di quella persona che, gestendo direttamente la presenza del brand sui social media, si occupa di curarne il posizionamento, l’immagine e la reputazione digitale; coltiva le relazioni con la community; esercita la customer care e monitora le tendenze del momento per creare una comunicazione sempre aggiornata e “sul pezzo”.
Quali sono, allora, le attività svolte dal social media manager? Ne possiamo individuare almeno 6:
- Accounting: l’insieme delle attività di screening, lettura e risposta ad email e telefonate, sia interne all’azienda che esterne (richieste di preventivi o di collaborazioni, richiesta di informazioni o di assistenza da parte dei clienti etc.).
- Scouting: è un’attività che può richiedere anche diverse ore, durante le quali si passano in rassegna blog, siti di informazione e social per essere sempre aggiornati sulle ultime novità provenienti da tutto il mondo. Chissà, magari offrono uno spunto per un post!
- Social research: avete presente quanti social esistono? Bene: si tratta di capire quali sono i più utilizzati nella nostra area geografica e nel nostro settore di riferimento, per poi ricercare contenuti e trend che possiamo utilizzare per le nostre campagne di marketing.
- Elaborazione del piano editoriale: è uno degli aspetti più importanti per un SMM. In concreto significa progettare e programmare i post e i contenuti per un certo periodo di tempo (giorni, settimane o addirittura mesi), in modo da assicurare la costante presenza del brand sui social. Naturalmente il piano editoriale può (anzi: deve!) essere modificato in base ai nuovi trend o a notizie particolarmente rilevanti.
- Redazione dei report: il cliente e l’azienda devono essere sempre aggiornati sulle attività del social media manager, sul piano editoriale elaborato e sui risultati raggiunti. Ecco perché è importante fornire report esaustivi e completi in maniera regolare.
- Meeting: incontrarsi regolarmente con il cliente o con i dirigenti dell’azienda per la quale si lavora è fondamentale per concordare le decisioni, elaborare o modificare la linea editoriale e valutare i passi successivi.
Siete ancora convinti che quello del social media manager non sia un vero lavoro?
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